Che si tratti di un glorioso matrimonio in pompa magna o una fuga solitaria durante un elopement, il bouquet è l’accessorio floreale che non manca mai alle nozze. Negli anni si è evoluto secondo mode e tendenze e si è adattato alle usanze di diversi popoli. In ogni matrimonio, viene personalizzato a seconda dei desideri della sposa e forse è stata questa flessibilità a renderlo eterno. Sapersi reinventare è il suo fascino, come affascinante è anche la storia si cela dietro a questo simbolo intramontabile e sempreverde, se mi concedete il gioco di parole. Tra significato di fertilità, valore afrodisiaco, protezione contro i maligni e i cattivi odori, scopriamo cosa si cela dietro il bouquet e come lo decliniamo nei giorni nostri. Se nel frattempo vi viene in mente il bouquet che vorreste per il matrimonio dei vostri sogni, contattatemi! Lo creeremo su misura della vostra anima, la vostra essenza sotto forma di un fiore.
La storia attraverso popoli ed epoche storiche
La nascita del bouquet ha molte interpretazioni. La più conosciuta è quella che l’attribuisce agli arabi i quali, tra le diverse usanze, osservavano quella di ornare il capo della sposa con fiori d’arancio, che rappresentavano purezza e buon auspicio per una numerosa prole.
Ai profumatissimi fiori d’arancio, che sono ancora oggi il simbolo per eccellenza del matrimonio, si sono poi aggiunte diverse varietà floreali. Questa usanza arrivò anche da noi dopo il 1400 attraverso le invasioni arabe e adottammo questa pratica. Prima d’allora, durante il medioevo, le spose sostenevano in mano ago e matassa, simbolo dei mestieri che avrebbero svolto nella vita da maritata. Le famiglie più nobili, utilizzavano fiori e decorazioni vegetative durante i festeggiamenti per circondarsi di fragranze gradevoli e profumi dal momento che l’igiene a quei tempi non è era il loro forte e si sudava facilmente sotto la mole di tessuti. Dalle coroncine passammo a delicati mazzolini da portare in mano, fino ai bouquet contemporanei.
Anche i romani attribuivano al bouquet il significato di buon auspicio, in epoca pre-cristiana infatti, si dice che le spose si recassero alla cerimonia con in mano dei ramoscelli di mirto o rosmarino, erbe considerate di buon auspicio, a simboleggiare fecondità e fedeltà. Non sorprendiamoci che la natura simboleggi prosperità ed abbondanza per i romani, infatti Cerere era una divinità materna della terra e della fertilità, tutelava i raccolti ma era anche Dea della nascita, poiché tutti i fiori, frutta e gli essere viventi erano ritenuti suoi doni. Anche nei riti presso gli antichi egizi erano presenti le erbe aromatiche accompagnate dall’aglio, per proteggere dagli spiriti maligni la coppia e si dice anche che successivamente mangiassero il mazzolino per acquisire le sue proprietà afrodisiache.
La simbologia contemporanea del bouquet
Il bouquet ha un valore simbolico che varia secondo culture e periodo storico. Oggi in Italia, ad esempio, rappresenta l’unione degli sposi e serve a suggellare la promessa d’amore fatta attraverso l’anello di fidanzamento. Se, in passato, si prediligeva il colore bianco e fiori come i gigli simbolo di purezza, il tutto legato da un nastro col doppio nodo in segno di fedeltà al marito, ora spaziano osando coi colori, aggiungendo oggetti e diverse texture o utilizzando addirittura anche caramelle. Dopo che la sposa ha scelto la topologia di bouquet e le varietà botaniche, di solito è il fidanzato a regalarlo e farlo recapitare a casa la mattina del fatidico giorno. Dopo di che, dovrà passare anche attraverso una terza mano, quella dell’invitato che la prenderà durante il lancio. Questi 3 passaggi di mano sono importantissimi e sinonimo di buon auspicio, è risaputo che il numero 3 nella numerologia rappresenta la perfezione ed eccellenza.
La liberazione del bouquet sembra abbia origine in Francia durante il XIV sec, insieme alla tradizione della giarrettiera sfilata, col tempo è diventato un momento sempre più consolidato: inizialmente si lanciava il prezioso mazzolino all’uscita della Chiesa o appena terminato il rito, ora la tendenza moderna è sempre più di effettuarlo alla fine del ricevimento e tradizione vuole che l’ospite che lo coglierà sarà il prossimo a sposarsi. Vorresti tenerlo per ricordo? Se ne possono prepararne due identici e uno potrete conservarlo a casa seccandolo, una tecnica non molto conosciuta è quella che utilizza il gel di silice: li disidrata in modo che mantengano colore e forme inalterati.
Il bouquet nel 2024: tendenze e consigli
Un accessorio speciale che vi sta accanto in un giorno così importante condividendo con voi gioia e trepidazione, merita un’attenzione speciale. È lì nelle vostre emozionate mani, a pochi centimetri dal cuore, ed è proprio il primo a sentire i suoi battiti veloci. È un compagno di lacrime e sorrisi, un prolungamento della vostra felicità.
Ora più che mai, il bouquet diviene personalizzato, non solo su misura dell’outfit della sposa e della palette colori del matrimonio, ma anche del suo carattere, riflettendo i suoi gusti personali. E non dimentichiamoci che sarà in quasi tutte le foto! Deve essere wow quanto voi, senza rubarvi la scena.
Si raccomanda che il bouquet rispetti il tema delle nozze, la vostra verve e lo stile dell’abito, ma anche la stagionalità degli elementi che lo compongono. Scegliere tipologie floreali secondo la stagione significa rispettare i cicli della natura e abbattere i prezzi. Inoltre, questo genere di fiori è più facilmente reperibile e dotati di maggior resistenza. Prendiamo, ed esempio, il caso della peonia, tanto amata dalle sposine. è sconsigliato sceglierla oltre maggio, e se utilizzata ad agosto, soffrirà davvero tanto.
Per quanto riguarda le tendenze del momento, ecco due parole chiave per ispirarvi nel 2025: sostenibilità e colore! Attualmente, i colori accesi e brillanti sono senz’altro i protagonisti nel mondo wedding, che negli ultimi anni è diventato sempre più aperto alle personalizzazioni. Allo stesso modo, anche il desiderio di rispettare l’ambiente quanto più possibile, comincia ad accomunare sempre più coppie. Questa scia ecosostenibile ci porta a scegliere fiori di stagione e a non esagerare nel numero di steli. Nascono così mazzi non massificati e composizioni scomposte, ai quali vengono aggiunti elementi secchi per ottenere maggiore dinamismo e originalità.


